Il panorama assicurativo italiano sta vivendo una trasformazione significativa con l’introduzione dell’obbligo per le imprese di stipulare una copertura contro eventi catastrofali.
Questa misura, prevista dalla Legge di Bilancio 2024 (Legge 213/2023) e attuata dal Decreto Ministeriale 18/2025, entrerà in vigore a partire dal 31 marzo 2025.
L’obiettivo è proteggere il tessuto produttivo nazionale dai danni economici causati da calamita naturali come terremoti, alluvioni e frane, evitando che lo Stato debba intervenire sistematicamente con fondi pubblici.
Chi deve assicurarsi?
L’obbligo riguarda tutte le imprese con sede legale in Italia e quelle estere stabilite nel Paese, purché iscritte nel Registro delle Imprese ai sensi dell’articolo 2188 del Codice Civile.
Le uniche esenzioni previste sono per:
- Imprese agricole, che rimangono escluse dalla normativa.
- Piccoli imprenditori non iscritti nel Registro delle Imprese, come coltivatori diretti, artigiani e piccoli commercianti. Tuttavia, alcune interpretazioni suggeriscono che l’obbligo possa essere esteso anche alle imprese iscritte nella sezione speciale del Registro.
Quali beni devono essere coperti?
La normativa stabilisce che l’assicurazione debba riguardare le immobilizzazioni materiali impiegate per l’attività d’impresa. In particolare:
- Terreni (fondi agricoli e industriali, aree aziendali)
- Fabbricati (stabilimenti, capannoni, uffici, magazzini, infrastrutture annesse)
- Impianti e macchinari (attrezzature produttive, impianti elettronici e industriali)
- Attrezzature industriali e commerciali (utensili, mezzi di sollevamento e trasporto non immatricolati al PRA)
Chi deve stipulare la polizza nei contratti di locazione, leasing o comodato?
Se un’impresa utilizza beni non di sua proprietà, l’obbligo di assicurazione ricade sull’impresa utilizzatrice, a meno che il proprietario non abbia già provveduto alla copertura.
Ciò significa che:
- Se un’azienda possiede il bene, deve assicurarne la protezione.
- Se un’azienda affitta, prende in leasing o utilizza un bene in comodato, deve stipulare la polizza, salvo che il proprietario abbia già provveduto all’assicurazione.
- Se il locatore ha già assicurato l’immobile, il locatario è esentato dall’obbligo di stipulare un’ulteriore copertura.
Questa disposizione evita duplicazioni di polizze e costi assicurativi eccessivi per le imprese.
Cosa succede se un’impresa non si assicura?
Le conseguenze per chi non si adegua all’obbligo assicurativo sono significative:
- Esclusione da incentivi pubblici: le imprese non in regola potrebbero perdere accesso a fondi e sovvenzioni pubbliche, specialmente in caso di disastri naturali.
- Mancato accesso agli aiuti di Stato: se un’impresa non ha stipulato la polizza, non potrà ricevere sostegni finanziari in caso di calamita.
- Sanzioni economiche: le compagnie assicurative che non rispettano l’obbligo a contrarre possono essere multate da 100.000 a 500.000 euro
L’importanza della mutualità e della sostenibilità del sistema
Uno degli aspetti più complessi dell’introduzione di questa nuova normativa è garantire la sostenibilità del sistema assicurativo.
A differenza della RCA auto, dove il rischio è ampiamente diviso tra tutti, le polizze catastrofali comportano rischi elevati e imprevedibili.
Per questo motivo, la legge prevede un meccanismo di riassicurazione pubblica tramite Sace, che coprirà fino al 50% degli indennizzi erogati, con un massimale annuo di 5 miliardi di euro.
Inoltre, le compagnie assicurative possono limitare il loro impegno assuntivo definendo limiti di tolleranza al rischio, per evitare che richieste di copertura di aziende molto grandi possano mettere a rischio la stabilità del mercato.
Premi assicurativi e criteri di determinazione
I premi assicurativi verranno calcolati in misura proporzionale al rischio, tenendo conto di:
- Ubicazione del bene assicurato
- Storico degli eventi catastrofali nella zona
- Misure di prevenzione adottate dall’impresa
- Vulnerabilità strutturale dell’immobile
Ciò significa che un’azienda situata in un’area sismica ad alta pericolosità pagherà un premio più alto rispetto a una che opera in una zona a basso rischio
Limiti di risarcimento previsti per l’assicurazione obbligatoria contro i rischi catastrofali
Il Decreto Ministeriale 18/2025 stabilisce dei limiti chiari per il risarcimento dei danni coperti dall’obbligo assicurativo.
Questi limiti variano in base al valore assicurato e alla dimensione dell’impresa.
1. Percentuali di scoperto e franchigie
- La legge prevede che lo scoperto o la franchigia non possano superare il 15% del danno.
- Ciò significa che l’assicurato dovrà coprire una parte del danno con risorse proprie, pari almeno al 15%.
2. Massimali di risarcimento in base alla dimensione dell’impresa
Il regolamento divide le imprese in tre fasce, con limiti di indennizzo differenziati:
-
Imprese con somma assicurata fino a 1 milione di euro
- Il limite di indennizzo corrisponde alla somma assicurata, quindi il risarcimento può coprire fino al 100% del valore assicurato.
-
Imprese con somma assicurata tra 1 e 30 milioni di euro
- Il limite di indennizzo è almeno del 70% della somma assicurata.
- Ciò significa che l’impresa potrebbe dover coprire autonomamente fino al 30% del danno.
-
Imprese con somma assicurata superiore a 30 milioni di euro o grandi imprese
- La determinazione del massimale è lasciata alla libera negoziazione tra assicurato e assicuratore.
- Questo permette alle grandi aziende di concordare polizze su misura, tenendo conto della loro capacità finanziaria di coprire parte dei danni.
3. Copertura dei terreni
- La copertura è prestata a primo rischio assoluto, con massimali proporzionali alla superficie del terreno assicurato.
- Questo significa che non si applica la regola della proporzionalità del danno, ma il risarcimento avverrà entro i limiti stabiliti in polizza.
4. Tipologia di danni coperti
- I risarcimenti sono basati sul valore di ricostruzione per i fabbricati.
- Per impianti e macchinari, il rimborso si calcola in base al costo di rimpiazzo con beni equivalenti.
- Per i terreni, il risarcimento riguarda i costi di ripristino, inclusi sgombero e bonifica.
Conclusioni
L’introduzione dell’obbligo di assicurazione per eventi catastrofali rappresenta un passo importante nella tutela del sistema produttivo italiano. Questa normativa punta a garantire che le imprese abbiano la copertura necessaria per fronteggiare danni causati da eventi naturali, senza dover contare esclusivamente sugli aiuti pubblici.
Le aziende devono dunque attrezzarsi per adeguarsi entro il 31 marzo 2025, valutando le offerte disponibili sul mercato e scegliendo la copertura più adatta alle proprie esigenze. Il rispetto di questa normativa non solo garantirà protezione contro le catastrofi, ma permetterà anche di mantenere l’accesso a incentivi e agevolazioni pubbliche, contribuendo alla resilienza del sistema economico nazionale.